Vite ribelli, bellissimi esperimenti by Saidiya Hartman

Vite ribelli, bellissimi esperimenti by Saidiya Hartman

autore:Saidiya Hartman [Hartman, Saidiya]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Minimum Fax


La bellezza del marito

«È strano, ma a volte penso che più l’uomo è frivolo, più viene protetto e curato, e vedrai dare lo stesso amore a una donna egoista», confidò un vicino.240 L’amico intimo di Mary, il caro Du Bois, spiegò i regimi intimi e gli strani accoppiamenti – uomini che vivevano a spese di una donna e donne disposte a mantenerli – come un retaggio della piantagione e come una forma di prostituzione. Sebbene lei percepisse questi comportamenti come misere espressioni d’amore e atti di dispendio di sé per lei incomprensibili, riusciva a distinguere la differenza tra il dare tutto e la prostituzione. Questa eccessiva generosità era una caratteristica della razza nera. Anche quando venivano usate e abbandonate, le donne nere perdonavano troppo facilmente chi faceva loro un torto o le deludeva; anche le più toste erano di manica larga. Questa capacità di condividere tutto ciò che avevano e non aspettarsi nulla in cambio trasformava le case private in luoghi di rifugio che accoglievano chiunque, fregandosene dei giudizi su chi fosse degno e chi fosse buono a nulla. «Offrire rifugio ai meritevoli proprio come agli immeritevoli», lamentò una donna, «farsi schiave di un uomo di colore senza arte né parte come fossero di nuovo in un campo di cotone, è una cosa molto diffusa tra le donne che vivono dietro queste porte». Negli androni dei caseggiati, le donne nere confessavano le loro delusioni d’amore e davano voce ai loro fallimenti, ed erano orgogliose di ciò che potevano donarsi a vicenda, come se donare soddisfacesse il desiderio e trasformasse tutto ciò che non avevano in abbondanza.

Era ovvio che il genere non era una categoria abbastanza flessibile da contenere la grande divergenza tra il vissuto delle donne nere e di quelle bianche. Durante la schiavitù, erano il lavoro rubato, la carne violata e la maternità negata (alle donne nere venivano negati per legge la custodia dei figli e la scelta di procreare) a definire questa differenza. Nel ventesimo secolo, erano il lavoro salariato, la servitù, l’inadeguatezza genitoriale, la maternità mancata, i rapporti occasionali, i matrimoni seriali e la vedovanza a segnare la differenza. Donna a metà annunciava il fallimento della femmina nera nel realizzare le aspirazioni di femminilità o nel soddisfare i criteri di umanità. Grandi pericoli attendevano coloro che vivevano nel gap lessicale tra femmina nera e donna.241 Questa crisi di categoria definiva la vita residua della schiavitù. «Il nero arriva al Nord e si ritrova un uomo a metà. Anche la donna arriva per essere solo una donna a metà? Qual è il suo status nella città a cui si rivolge in cerca di opportunità e di maggiore libertà?»242

La donna nera portava il pane a casa – era questo il problema più lampante. In poche parole, minacciava di assumere ed eclissare il ruolo del marito. Sin dal 1643, il lavoro delle donne nere era stato classificato come pari a quello degli uomini.243 L’Assemblea Generale della Virginia impose una tassa sul lavoro delle donne africane. Decime e tasse di solito venivano imposte agli uomini nel settore agricolo e ai capifamiglia.



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